Nato il 14 maggio 1885 a Breslavia (all’epoca Germania, oggi Polonia), Otto Klemperer è stato uno dei massimi direttori d’orchestra del XX secolo. Interprete imponente e carismatico, ha contribuito in modo determinante a definire la lettura sinfonica e operistica del repertorio tedesco, da Beethoven a Mahler.
UN TALENTO EUROPEO CON RADICI EBRAICHE
Studente di Hans Pfitzner e sostenuto da Gustav Mahler, Klemperer iniziò la carriera in Germania nei primi decenni del Novecento. Fu direttore stabile dell’Opera di Colonia e successivamente della Kroll Oper di Berlino, dove sviluppò un’attività rivoluzionaria nella messinscena operistica, proponendo regie moderne e repertori innovativi.
Con l’avvento del nazismo, emigrò negli Stati Uniti a causa delle sue origini ebraiche, divenendo un ponte culturale tra Europa e America. Fu naturalizzato statunitense nel 1940.
INTERPRETAZIONI MONUMENTALI
Klemperer si impose per una lettura seria, architettonica, spesso austera del repertorio classico-romantico. Le sue versioni di Beethoven, Brahms, Mahler e Bruckner sono ancora oggi punti di riferimento. Lente, solenni, scolpite nel tempo, ma sempre piene di tensione spirituale.
Negli anni ’50 e ’60, collaborò con la Philharmonia Orchestra di Londra, lasciando registrazioni leggendarie. Malato e spesso su una sedia a rotelle, continuò a dirigere con la sola forza delle mani e dello sguardo.
COMPOSITORE E RIFORMATORE
Oltre a dirigere, Klemperer fu anche compositore, autore di sinfonie, messe e musica da camera, meno conosciute ma interessanti per l’equilibrio tra classicismo e modernità. La sua opera fu tesa a conciliare tradizione e riforma, rimanendo fedele alla musica come linguaggio morale e intellettuale.
“La musica è più forte del tempo e della storia.”
— Otto Klemperer
🟡 Autore: Antonio Sacco
🟡 Categoria: Musica Classica, Direzione d’orchestra, Biografie
🟡 Fonti: The Violin Channel, Archivi EMI, Philharmonia