17 giugno 1987, Compton, California.
Dove altri hanno gridato, Kendrick Lamar Duckworth ha sussurrato. Eppure il suo sussurro ha scosso il mondo. In unâepoca in cui il rap sembrava aver perso la voce interiore, Kendrick lâha ritrovata. Nelle vene del beat, nella Bibbia di famiglia, nella memoria della sua cittĂ .
đ Il poeta erede di una guerra mai finita
Compton è lo stesso ventre da cui sono nati MC Ren e Dr. Dre, ma con Kendrick cambia il tono. Non piÚ solo cronaca del dolore, ma autopsia del trauma. Con good kid, m.A.A.d city (2012) firma il romanzo sonoro di una generazione: introspezione, fede, violenza, famiglia. à cinema lirico, rap da camera, street gospel.
Lui non è un personaggio: è un testimone. Uno che osserva, riflette, racconta â e solo dopo condanna. La sua è una narrazione etica, mai moralista.
đĽ To Pimp a Butterfly â La voce nera in abito da jazz
Nel 2015, lâalbum To Pimp a Butterfly è unâimplosione estetica e politica. Funk, spoken word, jazz, hip-hop e orgoglio nero: tutto insieme, tutto necessario. Ă unâopera teatrale in vinile, in cui ogni traccia è un atto.
Kendrick non fa la rivoluzione per moda. La fa con consapevolezza storica. La sua Blackness non è slogan: è esperienza incarnata.
Con Alright diventa lâinno non ufficiale del movimento Black Lives Matter. Con King Kunta riporta alla luce la schiavitĂš culturale. Con The Blacker the Berry, denuncia lâipocrisia interna e esterna.
đ§ DAMN. â La verità è nelle contraddizioni
Nel 2017 Kendrick firma DAMN., opera piĂš minimal ma non meno densa. Il rap qui diventa esperimento narrativo e spirituale. Vince il Pulitzer per la Musica. Mai successo prima per un artista hip-hop.
Ma Kendrick non si monta la testa. Anzi, nel disco successivo, Mr. Morale & The Big Steppers (2022), si spoglia. Parla di terapia, perdono, abuso, paternità , paura. Rischia di deludere i fan. Ma è lÏ che mostra la sua vera grandezza: nel fallimento narrato senza filtri.
đ Il respiro trattenuto di unâepoca
Kendrick non pubblica a ritmo costante. Non insegue i trend. Non cerca di piacere. Quando parla, lo fa per cambiare la temperatura emotiva del mondo.
La sua voce è diventata coscienza collettiva, in unâepoca dove le voci sono spesso solo rumore.
Ă un rapper, ma anche un archivista della memoria nera, un antropologo dellâanima americana.
âIâm not the next anybody. Iâm the first me.â
â Kendrick Lamar
đ¤ Autore: Antonio Sacco
đ¤ Categoria: Cultura Hip-Hop, Poeti Contemporanei, Storie del XXI secolo
đ¤ Fonti: kendricklamar.com, NPR, The New Yorker, Rolling Stone, Pulitzer.org