Nelle strade di una suburbia inglese che ascoltava punk, soul e rabbia giovanile, nasce Paul Weller. Giacca a tre bottoni, frangetta ribelle, una chitarra come bussola: sarebbe diventato The Modfather, il padre spirituale del modernismo musicale britannico.

Weller non ha solo attraversato le mode — le ha create, distrutte, ricostruite. Dai Jam agli Style Council fino alla carriera solista, ha scritto la colonna sonora di un’Inghilterra in perenne mutazione, mescolando ribellione, eleganza e introspezione.

THE JAM: LA RABBIA E L’ORGOLIO
Alla fine degli anni ’70, The Jam esplodono come un pugno nel ventre del punk. Con Going Underground, Town Called Malice e That’s Entertainment, Weller canta l’alienazione urbana, il disincanto operaio e il desiderio di cambiamento. Non solo slogan: poesia elettrica su tre accordi.

🎷 STYLE COUNCIL: SOUL, ELEGANZA E POLITICA
Negli anni ’80, cambia pelle. Abbandona il punk e abbraccia soul, jazz, pop sofisticato. Nascono gli Style Council: più raffinati, ma sempre combattenti. Brani come Shout to the Top! o Walls Come Tumbling Down sono inni di speranza e lotta sociale, vestiti di tastiere e arrangiamenti da club londinese.

🎸 UNA CARRIERA SOLISTA COERENTE E INQUIETA
Nel 1995, con l’album Stanley Road, Paul Weller torna al centro della scena. Ma non si ferma mai: folk, psichedelia, Britpop, elettronica… ogni disco è un nuovo capitolo, sempre sincero, mai compiacente. Un artista che insegue solo la propria verità.

👔 THE MODFATHER: UN’ICONA SENZA TEMPO
Lo chiamano così perché ha dato dignità e profondità al movimento mod, ma anche perché ha cresciuto intere generazioni di musicisti britannici: da Noel Gallagher a Arctic Monkeys, tutti hanno ascoltato Weller.

💬 “Non ho mai voluto essere una star. Ho sempre voluto essere un artista.”
Ed è proprio questa coerenza, ruvida e visionaria, che lo rende una delle voci più autentiche della musica britannica.

🟡 Autore: Antonio Sacco
🟡 Categoria: Rock britannico, Cultura mod, Cantautorato UK
🟡 Fonti: vivicentro.it, theguardian.com, nme.com, paulweller.com

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